“La Sposa di Messina" di F. Schiller
Regia di Giampiero Cicciò

“…l’impianto visivo nudo, spettrale, alienato… senza costumi e scene d’appendice… mostra bene una fermezza notturna e analitica…”
Rodolfo di Giammarco (la Repubblica)

“Nello spettacolo di Cicciò c’è una stilizzazione perfetta…”
Franco Cordelli (Corriere della sera)

“Cicciò è riuscito con straordinaria efficacia a dare rappresentazione alla rabbia, all’impotenza e al dolore… realizza tutto questo magistralmente… senza indulgenze, senza sconti”.
Matteo Pappalardo (Gazzetta del Sud)

“Si vede subito che Giampiero Cicciò viene fuori dalla scuola di Tiezzi e Cobelli per il modo come alcuni temi – esoterismo, sogno, incesto, omosessualità – vengono con raffinatezza trattati… Molti gli applausi alla fine”.
Gigi Giacobbe (Giornale di Sicilia)

“E’ nella realtà multiculturale della Messina del XII secolo che Giampiero Cicciò costruisce l’interessante ancorché inedito adattamento drammaturgico de ‘La sposa di Messina’… In un sottile gioco introspettivo i personaggi mostrano se stessi e la loro vera identità spirituale… Gli attori affascinano alternandosi in una sorta di magica ‘coreografia’… espressione di una linea artistica perseguita con convinzione, che la platea ha dimostrato di ben saper cogliere nella sua più intima essenzialità”.
Stello Vadalà (La Sicilia)

 

 

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