"Giulio Cesare" di Shakespeare
Regia di Ninni Bruschetta
"Bruto non è più l'idealista puro, combattuto
fra l'affetto per il patrigno e l'amore per le
istituzioni.
Il bravissimo Giampiero Cicciò non ne fa una
coscienza attraversata dal dubbio, bensì
annoiato
sofista senz'anima: a comparirgli davanti, più
che Cesare, è il fantasma di se stesso".
Marcello Turchi - " La Repubblica "
"…spicca il torbido Bruto di Giampiero Cicciò,
un congiurato che sembra un illuso
e feroce intellettuale del '68".
Egidio Pani - " La Gazzetta del Mezzogiorno"
"…agli attori è data la possibilità di tracciare
più sottili orditi, come per l'ambiguo Bruto di
Giampiero Cicciò"
Antonio Audino - "Il sole 24ore"
"…il Bruto di Giampiero Cicciò, misurato e
veemente, di una lealtà infantile e archetipica".
Flavia Bruni - "Secolo D'Italia"
“…gli attori sono bravissimi, tra i tanti
citiamo almeno i due antagonisti Totò Onnis e
Giampiero Cicciò”.
Gianni Manzella – “Il Manifesto”